Tra le fonti di carattere generale, esiste menzione di una chiesa in località Gorlago fin dal XIII secolo. In una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260, infatti, risultava censita in Gorlago, allora dipendente dalla pieve di Telgate, l”ecclesia” di Sant’Andrea. Ulteriore menzione di una chiesa nel territorio di Gorlago si registra nell’elenco delle chiese e loro rappresentanti al sinodo bergamasco del 1304 indetto dal vescovo Giovanni da Scanzo. In tale fonte è nominato “Matheus clericus” della chiesa di San Pancrazio (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Successiva attestazione della presenza di chiese in Gorlago risale al XIV secolo e precisamente a una serie di fascicoli che registrano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi; un’ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava una “nota ecclesiarum”, delle chiese e monasteri di Bergamo, specificandone le rendite e la tassa, e nominando di ogni beneficio il titolare.
In questa fonte troviamo attestazione delle chiese di Sant’Andrea, San Felice e San Pancrazio, che venivano nominate nella “nota” delle chiese della diocesi, come dipendenti dalla pieve di Telgate. Dall’attestazione del reddito di queste chiese ricaviamo che in ognuna di queste erano censiti tre benefici (Nota ecclesiarum 1360). Nella circoscrizione di Telgate, la chiesa di San Pancrazio di Gorlago rimase anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Telgate risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica, sottoposta al parroco di Gorlago in qualità di vicario foraneo (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). La parrocchia di Gorlago risulta censita nel registro manoscritto relativo agli anni 1546-1560, recante l’elenco degli iuspatronati della diocesi di Bergamo (Iuspatronati 1546-1560). Il 14 ottobre 1575, l’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale di San Pancrazio di Gorlago vi annotava la presenza di quattro altari. Il reddito annuo era di circa 700 lire. Era registrata la presenza di un solo sacerdote curato che era preposto a circa 800 parrocchiani, di cui 500 comunicati. Si teneva la scuola della dottrina cristiana ed era presente la scuola del Santissimo Sacramento, la scuola del Nome di Dio e il consorzio della Misericordia. Nei confini della parrocchia c’erano l’oratorio dei disciplini di Santa Maria Maddalena, la chiesa di Sant’Andrea “in Castro” di ragione della famiglia “Guarneriis” e la chiesa campestre di San Felice (Visita Borromeo 1575). Verso la metà del XVII secolo, durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Gorlago risultava aggregata alla vicaria di Telgate. Era attestata con un beneficio dal reddito pari a 200 scudi. Il clero era composto da cinque sacerdoti più un padre carmelitano e un chierico. Le confraternite presenti erano quelle del Santissimo Sacramento, del Rosario, dei disciplini; vi erano inoltre la scuola della dottrina cristiana e il consorzio della Misericordia (Montanari 1997). Nel sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1667 dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale di Gorlago, sotto l’invocazione di San Pancrazio martire, figurava compresa nella pieve di Telgate. Aveva quattro altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della dottrina cristiana.
Entro i confini della parrocchia era eretto un luogo pio della Misericordia. Vi si trovava un monastero dei padri carmelitani. Gli oratori erano dedicato a San Rocco nel cimitero; a Sant’Andrea; a Santa Maria Maddalena in cui era eretta la confraternita dei disciplini e a San Felice. Il clero era costituito dal curato titolato e da altri quattro sacerdoti. Costoro erano preposti alla cura di 980 parrocchiani, di cui comunicati 600 (Marenzi 1666-1667). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Gorlago risultava compresa entro la vicaria di Telgate (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione fatta dal parroco di Gorlago in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 10 luglio 1781, si faceva memoria che la chiesa parrocchiale aveva dignità di prepositurale, titolo conferitole durante la visita fatta dal vescovo Priuli il 9 maggio 1715. La chiesa aveva sei altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento, al secondo, della Beata Vergine del Santissimo Rosario, era istituita l’omonima confraternita e al terzo detto, dei Santi era aggregata la scuola della dottrina cristiana. Entro i confini della parrocchia erano registrati gli oratori dei disciplini bianchi, in cui era eretta l’omonima confraternita, quello di Sant’Andrea, la chiesa campestre di San Felice e la chiesa degli Angeli già di proprietà dei padri carmelitani della congregazione di Mantova. In quest’ultima chiesa era eretta la scuola del Carmine. In parrocchia era inoltre era presente il luogo pio della Misericordia. Il clero era costituito da un rettore beneficiato, da altri undici sacerdoti e da un chierico. Vi si esercitava la pratica della dottrina cristiana. I parrocchiani in cura d’anime erano in tutto 926, di cui 572 da comunione (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di Gorlago aveva la cura di 1190 parrocchiani.
Esisteva un oratorio dipendente, dedicato alla Beata Vergine Addolorata. Il clero era costituito dal parroco, da un coadiutore parrocchiale e da un altro sacerdote. Il vescovo Marelli nel 1923 eresse nella diocesi quattro nuovi vicariati, e mise a capo di una di queste nuove circoscrizioni la parrocchia di Gorlago (Atti Sinodo Marelli 1923). Con decreto del 18 gennaio 1932 tale vicaria cambiò di nuovo sede passando da Gorlago a Trescore e la parrocchia di San Pancrazio martire venne così inclusa in quest’ultima circoscrizione (decreto 18 gennaio 1932). Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di Gorlago fu aggregata alla zona pastorale XVI composta dalle parrocchie della vicaria di Trescore e di Borgo di Terzo (decreto 28 giugno 1971).
Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi è entrata a far parte del vicariato locale di Trescore (decreto 27 maggio 1979).
Testo scritto da Veronica Vitali (ultima modifica: 31/08/2005) e preso da http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/1500478/